Nel silenzio della notte, mentre tutti dormono, un regno popolato da creature sfuggenti e persistenti si attiva e inizia a fare danni. Le blatte, conosciute anche come scarafaggi, escono dai loro nascondigli per vagare attraverso i vicoli nascosti delle nostre case, dei nostri ristoranti e delle nostre aziende.
La lotta contro gli scarafaggi è una sfida che impegna l’uomo dai tempi più remoti: noti per la loro straordinaria adattabilità e resistenza, sono avversari duri da combattere. Si stima che vivano sulla terra da 300 milioni di anni, tuttavia, la deblattizzazione si è evoluta nel corso dei secoli, passando da soluzioni arcaiche, come le foglie di alloro o il miscuglio di cipolla e acido borico, per arrivare a metodi scientifici basati sulla biologia e la scienza moderna.
Gli scarafaggi sono tra gli insetti più diffusi al mondo e possono essere trovati in quasi tutti gli ecosistemi, ad eccezione dei poli. Esistono circa 4.000 specie di scarafaggi, che vanno dalla più piccola, come la Scydosella musawasensis trovata in Nicaragua che misura solo 0,3 mm, alla più grande, il Macropanesthia rhinoceros, lunga più di 8cm, originaria dall’Australia. Nuove specie vengono scoperte e descritte continuamente dagli entomologi e dagli scienziati, l’ultima risale ad aprile 2023, Nocticola pheromosa, famosa per portare il nome di un Pokémon.
Per prima cosa, analizziamo le blatte presenti nella nostra zona, che sono la Blatta orientalis, la Blattella germanica ed Ectobius Pallidus.
La Blatta orientalis, o scarafaggio nero comune, è la più comune blatta che infesta le abitazioni. La lunghezza è compresa tra i 25 e i 33 mm, il corpo presenta una forma appiattita ed è caratterizzato da lunghe antenne filiformi. Sebbene presenti una corporatura importante, riesce ad attraversare fessure e crepe larghe solo pochi decimi di millimetro. Rispetto alle altre specie è più lenta, relativamente letargica e si sposta nelle ore notturne. Si tratta di un insetto originario della Russia, diffuso in tutto il mondo, e predilige ambienti freschi e umidi, ma non i climi troppo rigidi.
La Blattella germanica, o fuochista, è una specie di scarafaggio molto comune, di colore marrone chiaro tendente al rosso, caratterizzata da un corpo allungato, la cui lunghezza varia da 13 mm ai 16 mm, e da due strisce nere sul dorso. Predilige i luoghi caldi (retro dei forni, caldaie, elettrodomestici) e da qui deriva l’appellativo di “fuochista”. A differenza della Blatta orientalis, è attiva, veloce e reagisce prontamente agli stimoli esterni.
Ectobius pallidus vanta gli appellativi di scarafaggio fulvo o blatta dei boschi. Si tratta di un insetto molto simile alla Blattella germanica, se non fosse per le dimensioni leggermente più ridotte (tra gli 8 e i 12 mm) e l’assenza delle due strisce nere sul dorso. La caratteristica che lo differenzia maggiormente dalle altre due specie è il fatto di non essere nocivo, poiché è prevalentemente silvestre, quindi non sinantropico e non invade le aree destinate all’immagazzinamento dei cibi o rifiuti.
Per prevenire le situazioni ambientali ideali alla proliferazione degli scarafaggi, bisogna impegnarsi a tenere gli ambienti sempre puliti e privi di rifiuti e alimenti, i quali sono il principale fattore ad attirare questi parassiti. Anche l’ordine è un elemento importante, perché facilita le pulizie e impedisce l’accumularsi di oggetti e materiali che potrebbero rivelarsi degli habitat ideali alla formazione dei nidi. Tuttavia, questi accorgimenti possono non bastare, soprattutto quando la rete fognaria è molto vecchia o l’immobile si trova a ridosso di un altro stabile dove queste regole non vengono applicate, perché abbandonato o per non curanza. In questo caso bisogna affidarsi ad un’azienda di disinfestazione che metta in pratica una deblattizzazione, la quale può avvenire in vari modi e tempi a seconda dell’entità dell’infestazione e della specie di blatta da controllare. I prodotti, i metodi e le tempistiche vengono valutati dal tecnico disinfestatore specializzato, il quale solitamente inizia il sopralluogo ispezionando vari punti critici (pozzetti, battiscopa, retro dei forni, scarichi di lavandini e docce, ecc.) e posiziona dei collanti per capire la specie di blatta presente e l’entità dell’infestazione.
Per monitorare e catturare le blatte, così da indentificarne la specie, si impiegano delle trappole collanti con adescante alimentare. Queste trappole sono ecologiche e sicure, perché inodore, atossiche e prive di effetto deriva, inoltre, la loro forma “a casetta” serve ad evitare che la colla contenuta all’interno venga contaminata e che gli animali domestici possano andarci sopra.
Una volta identificata la specie di scarafaggio da controllare e valutata l’entità dell’infestazione, si procede alla selezione dell’insetticida da utilizzare. Sempre più frequentemente, si opta per l’utilizzo di un’esca insetticida in gel, che viene applicata mediante una siringa. Sono sufficienti poche gocce nei punti critici per osservare gli effetti già nei giorni successivi. Questo perché l’insetticida attrae le blatte, di cui si nutrono, ma non le uccide immediatamente, consentendo loro di fare ritorno al nido, dove muoiono e vengono mangiate dagli altri esemplari, portando all’eliminazione dell’infestazione nel breve periodo. Ciò avviene grazie ad una caratteristica comune a molti tipi di blatte, il cannibalismo necrofago: gli scarafaggi si nutrono degli esemplari morti per avvelenamento presenti nel nido, così si avvelenano a loro volta, generando il cosiddetto “effetto cascata”. Inoltre, l’elevata attrattività del composto resta invariata per almeno sette giorni, permettendo alle blatte di continuare a nutrirsi del prodotto per colpire l’intera colonia.
Un altro metodo molto efficace è l’impiego di ULV (Ultra Low Volume) nei collettori fognari o nelle condutture. Si riferisce a una tecnica di nebulizzazione di pesticidi a basso volume, le cui particelle formano una nebbia fine e uniforme che satura completamente l’aria. L’ULV viene impiegato quando è necessario trattare aree inaccessibili o difficili da raggiungere con i metodi tradizionali, minimizzando l’uso di quantità eccessive di prodotto chimico e riducendo al contempo l’esposizione umana e l’impatto ambientale.
L’eliminazione dell’agente infestante si attua esclusivamente attraverso piani di monitoraggio specifici, talvolta, per rendere più proficuo un intervento, è necessario attivarsi con largo anticipo e iniziare nel periodo dei primi caldi, verso marzo/aprile, con la schiusa delle uova, per limitare drasticamente il proliferare delle blatte. È importante notare che l’uso di pesticidi deve essere effettuato con professionalità e in conformità con le leggi e le normative ambientali, al fine di preservare la salute dell’ecosistema. È fondamentale seguire le linee guida appropriate per l’applicazione sicura e responsabile di tali sostanze, tenendo conto che un uso sconsiderato genera degli effetti negativi sulla salute umana e sull’ambiente circostante. E-Pestcontrol nei trattamenti con ULV impiega uno degli insetticidi meno tossici attualmente in commercio, il quale risulta molto stabile al calore e alla luce, e la sua azione si esplica nel parassita prevalentemente per ingestione e contatto.
In conclusione, gli scarafaggi, grazie al loro ruolo fondamentale di decompositori, svolgono una funzione vitale all’interno degli ecosistemi, contribuendo al riciclo della materia organica. Tuttavia, quando iniziano a infestare ambienti come abitazioni, aziende o ristoranti, è essenziale adottare misure tempestive di monitoraggio e controllo di questi parassiti, al fine di preservare la salute e il benessere delle persone coinvolte. L’utilizzo esclusivo di insetticidi a contatto, spesso, si dimostra poco efficace in tali situazioni, poiché non è in grado di colpire tutte le blatte presenti. Alcuni individui potrebbero eludere le zone trattate o evitare il contatto con l’insetticida, continuando così a favorire la proliferazione dell’infestazione. Pertanto, è vivamente consigliabile rivolgersi ad aziende specializzate nel settore, in quanto posseggono le competenze e gli strumenti necessari per una gestione integrata del problema.
Investire nella prevenzione e nella gestione professionale delle infestazioni di scarafaggi rappresenta un passo cruciale per garantire ambienti sani e igienici, proteggendo sia la salute umana che la qualità degli spazi in cui viviamo e lavoriamo. In tal modo, si contribuisce non solo a limitare l’insorgere di problemi legati agli scarafaggi, ma anche a preservare l’equilibrio ecologico e la qualità della vita nell’ambiente circostante.