Quante volte vi sarete chiesti dove va la stragrande maggioranza di insetti in inverno. Dopo averci scocciato per mesi e mesi nei periodi estivi, non lasciandoci tregua con i loro fastidi, quando le temperature si abbassano che fine fanno? Saranno migrati verso zone più calde? O sono magicamente scomparsi?
Iniziamo specificando che la maggior parte degli insetti è eterotermo, ovvero incapace di mantenere costante la propria temperatura corporea (a differenza di mammiferi e uccelli che contrariamente sono animali omeotermi), pertanto gli insetti che vivono nei paesi caratterizzati da inverni rigidi hanno sviluppato un meccanismo che permette loro superare il freddo e le condizioni avverse per poi riprendere le normali attività con il ritorno della bella stagione. Questo meccanismo si chiama diapausa ed è un naturale periodo di stasi in cui l’organismo è inattivo, non si nutre e non si muove, arrestando in questo modo il suo sviluppo.
Ogni specie va in diapausa in un preciso stadio del suo sviluppo, c’è chi va nello stadio di uova, chi in quello di larva, altri da adulto; le specie che non vanno in diapausa si spostano verso luoghi dal clima caldo, per poi ritornare ciclicamente. Nelle specie che svernano allo stadio di uova, con l’arrivo del freddo, le femmine adulte si dedicano alla ricerca di luoghi riparati e asciutti, come delle fessure nei muri, delle rocce, dei tronchi o degli anfratti, dove depongono le uova che si schiuderanno con l’arrivo del caldo.
Andremo a vedere alcune delle specie più comuni che vanno in diapausa in inverno. Le prime della lista sono le zanzare, le nemiche numero uno dell’estate. La zanzara comune (Culex pipiens) sverna da adulta, mentre la zanzara tigre (Aëdes albopictus) lo fa allo stadio di uovo. Se con l’arrivo del freddo vi trovate comunque la casa occupata da zanzare comuni il motivo risiede nel calore confortevole della vostra abitazione: prima di andare in diapausa le specie adulte cercano luoghi caldi ed è così che si rifugiano nelle case, pertanto basterà un po’ di pazienza ed aspettare che la natura faccia il suo corso. Stesso comportamento “casalingo” lo assumono la cimice asiatica (Halyomorpha halys) e quella verde (Nezara viridula), perché anche loro svernano da adulte, come anche gli acari.
Le blatte, invece, si rivelano infime anche in questo contesto: in inverno entrano in diapausa, ma per via della loro elevata antropizzazione riescono a prolungare il ciclo biologico riproducendosi di generazione in generazione all’interno di ambienti riscaldati, come abitazioni, magazzini, fabbriche e simili.
Le api dimostrano anche in questo contesto la loro supremazia femminile: quando il freddo inizia a pungere si riuniscono nel cuore dell’alveare, al cui centro c’è l’ape regina e attorno ad essa le operaie, che mediante un’azione di contrazione dei forti muscoli dell’addome, rilasciano energia ottenendo una temperatura interna di circa 24°. Dal glomerulo i fuchi sono esclusi, perché nei mesi invernali non nascono regine e di conseguenza, non potendo svolgere la loro principale funzione (l’accoppiamento), vengono lasciati all’uscio.
Come avete potuto constatare, gli insetti nel corso della loro evoluzione sono riusciti a perfezionare un sistema di difesa per mettere loro di affrontare le avversità ed uscirne vincenti. Dunque, il consiglio che vi diamo è quello di prestare attenzione a chi vi sta intorno, perché diapausa non è sinonimo di “eliminazione del problema”, cioè se per esempio a casa vi trovate delle blatte non tralasciate la questione pensando che tanto a breve se ne andranno in “letargo”, ma cercate di trovare una soluzione o di contattare un’azienda specializzata per evitare che il danno si allarghi.