Le formiche sono tra gli insetti più noti e numerosi al mondo, appartenenti alla famiglia degli imenotteri, la quale racchiude almeno 14mila specie. Si conta addirittura che per ogni persona ci siano circa 2,5 milioni di formiche, forse è proprio per questo che se ne vedono così tante in giro, soprattutto nei mesi più caldi! Di tutte queste specie in Italia le più comuni sono:
– Lasius niger o formica nera comune, è la specie più diffusa in Europa e nidifica solitamente in terreni sabbiosi;
– Formica rufa, una specie di formica rossa che può nidificare sia sugli alberi che al suolo;
– Myrmica rubra, una formica rossa e nera che nidifica in terreni ghiaiosi o sabbiosi;
– Camponotus vagus, o formica carpentiere, una specie di formica nera che causa ingenti danni;
– Tetramorium caespitum, una formica piccola e marrone che nidifica in terreni secchi e arenosi.
Sono insetti eusociali, ovvero che vivono in colonie strutturate, che possono essere formate da poche migliaia come da diversi milioni di esemplari, all’interno delle quali ognuno svolge un ruolo ben definito. La dimensione della colonia dipende da vari fattori, come le condizioni meteorologiche, il cibo e i predatori. In molti casi, quando il nido assume dimensioni molto grandi, parte del formicaio migra con la regina e forma una nuova colonia, che rimane collegata a quella precedente.
La protagonista assoluta è la regina: ogni colonia di formiche ne ha una, tanto che quando viene a mancare, la colonia gradualmente si disgrega. Nella maggior parte delle specie, la regina parassita i nidi delle altre colonie collegate, ma esistono anche delle specie in cui regina crea il nido da sola. La formica regina si accoppia solo una volta nella vita, durante il “volo nuziale”, dopo di che perde le ali e conserva lo sperma del maschio per diversi anni. La vita di una regina dura dai 4 ai 20 anni (dipende dalla specie e dalle condizioni ambientali), ma prima o poi arriva il momento di cedere lo scettro e quindi entrano in scena le regine di sostituzione: formiche giovani che possono sostituire la regina in caso di necessità, come quando muore o è stata rimossa. Quando le formiche operaie capiscono la necessità di una nuova regina, iniziano a selezionare uova o larve per identificare quella dalla quale far nascere una nuova regina di sostituzione, attraverso un processo di nutrizione basata su una dieta speciale e sulla stimolazione delle cellule della cripta.
Nella gestione della colonia e della sua prole, la regina può contare del prezioso aiuto delle operaie: formiche sterili (hanno organi sessuali atrofizzati) che svolgono l’importante ruolo di supportare la regina prendendosi cura delle uova e delle larve. Si riconoscono facilmente, perché sono quelle che vediamo camminare in fila indiana mentre portano cibo alla colonia. Oltre a provvedere del nutrimento, si occupano anche di costruire il nido e di mantenerne l’igiene; in generale sono responsabili della sopravvivenza e della crescita della colonia. Inoltre, grazie a loro avviene la comunicazione tra formiche attraverso i feromoni e possono svolgere funzioni come la raccolta del nettare o la difesa del territorio.
I maschi sono formiche alate, il cui ruolo principale è di accoppiarsi con le regine, dopo di che muoiono entro pochi giorni, mentre le giovani regine fecondate si limitano a perdere le ali. Le formiche volanti, che spesso si vedono in sciami verso fine estate, non sono altro che esemplari maschi e femmine destinati alla riproduzione che andranno a formare una nuova colonia.
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Per essere una colonia “a tutto tondo” immancabile è la presenza delle formiche soldato, dedite alla difesa della colonia da potenziali minacce esterne, come predatori, insetti o formiche di specie differenti. Svolgono il loro ruolo grazie alla loro fisicità, perché sono più grandi rispetto alle altre e sono dotate di mandibole robuste e possenti.
Oltre alle formiche appena citate, esistono anche le cosiddette formiche minori, le quali sono più piccole e più numerose delle operaie. Il loro ruolo varia a seconda della specie e del loro habitat. In molte specie, queste formiche svolgono ruoli simili a quelli delle operaie, come la costruzione del nido e la raccolta del cibo, impegnandosi a mantenere l’ordine all’interno del formicaio.
Ultime, ma solo perché sono state individuate di recente, le formiche parassita (presenti solo in alcune specie): queste formiche non costruiscono il proprio nido, ma si introducono all’interno di colonie di altre specie simili a loro, dove si nutrono (a spese delle operaie) e si riproducono. Di solito queste specie parassite vengono eliminate dalla colonia ospite non appena vengono riconosciute come estranee, ma sono state identificate delle specie “mutanti” che sono riuscite a sopravvivere per anni all’interno delle colonie, grazie proprio alla loro capacità di adattamento. Le formiche parassita sono l’evoluzione (o l’involuzione, dipende dai punti di vista) dell’immaginario della “formica laboriosa”, soppiantata da queste formiche completamente disinteressate verso il lavoro, che preferiscono sfruttare le altre a favore dei propri interessi!
Rimane comunque il fatto che le formiche sono riconosciute per essere fra le più grandi lavoratrici del mondo animale e altrettanto nota è la loro forza, che permette loro di sollevare carichi fino a 50 volte il loro peso. Anche la formica regina, sebbene possa sembrare la più privilegiata del gruppo, ha il suo bel lavoro da svolgere, perché in un solo giorno può deporre dalle 800 alle 1600 uova!
Un altro mito da sfatare è il fatto che le formiche siano esemplari poco intelligenti: il cervello di una formica è effettivamente minuscolo – ha una dimensione approssimativa di 0,06 mm cubici – ma la sua struttura è tutt’altro che semplice, perché permette loro di processare gli aspetti della comunicazione e quindi di mantenere l’organizzazione e l’efficienza della colonia. Da notare che l’osservazione dei comportamenti delle formiche ha ispirato la creazione di algoritmi, come Ant Colony Optimisation (AOC), l’algoritmo basato sul comportamento delle formiche che collettivamente sono in grado di trovare il percorso più breve tra una fonte di cibo ed il formicaio grazie alla scia di feromone rilasciato.
Se dopo questa lettura il mondo delle formiche si è rivelato essere ancor più affascinante di quanto si potesse immaginare, rimane il fatto che tali insetti possono causare danni ingenti alle strutture lignee e quindi vanno monitorati e controllati. Inoltre, è stato dimostrato che le formiche sono capaci di apprendimenti individuali, ma soprattutto sono in grado di mostrare il ricordo e correggere gli errori ed è per questo che spesso diventa difficile sbarazzarsene. Per ottenere risultati tangibili da una disinfestazione bisogna affidarsi a tecnici specializzati che operano in modo professionale e sostenibile, ma soprattutto evitare il fai-da-te, per salvaguardare la salute dell’uomo e dell’ecosistema.
In conclusione, è importante sottolineare che ogni specie di formica ha le sue caratteristiche peculiari, pertanto le informazioni fornite potrebbero non essere applicabili a tutte le formiche.