Una delle notizie più ricorrenti e che ha destato maggiore scalpore a livello socio-sanitario nell’ultimo mese è quella della morte del celebre attore Gene Hackman e della moglie, la pianista Betsy Arakawa, ritrovati morti il 26 febbraio scorso nella loro suntuosa villa a Santa Fe.
Inizialmente si era pensato per entrambi che la causa fosse riconducibile ad un malore, dovuto a delle complicanze della malattia di lui (Alzheimer) e alle difficoltà di lei in qualità di caregiver, ma la valutazione ambientale condotta dal Dipartimento di Sanità Pubblica del New Mexico la settimana dopo al ritrovamento dei corpi ha portato ad un esito inaspettato: Betsy Arakawa è morta per la sindrome polmonare da hantavirus.
Il perché di una casa così lussuosa fosse oggetto di un’infestazione di roditori così preoccupante, non ci è dato saperlo, ma i virus che causano la sindrome polmonare da hantavirus variano in base alla regione e non sono una novità nella zona del New Mexico, quando invece in Italia non sono mai stati riscontrati dei casi.
Gli Hantaviridae sono una famiglia di virus, che consiste in almeno 4 sierotipi con 9 virus. Gli Hantavirus sono presenti in tutto il mondo nei roditori selvatici, che li eliminano attraverso la saliva, le urine e le feci. La trasmissione del virus avviene principalmente tra gli animali, mentre l’infezione nell’uomo può avvenire attraverso il contatto diretto con gli escrementi dei roditori, l’inalazione di aerosol contaminati da queste secrezioni, o a seguito di un morso da parte di un esemplare infetto.
Questi 9 virus causano 2 sindromi cliniche maggiori, a volte sovrapposte:
- Sindrome polmonare da hantavirus
- Febbre emorragica con sindrome renale
La Sindrome polmonare da hantavirus è stata riconosciuta per la prima volta nella regione sudoccidentale degli Stati Uniti nel 1993 e, a partire dal 2017, negli Stati Uniti si sono verificati circa 700 casi.
Le forme più gravi hanno un tasso di mortalità del caso fino al 50%, mentre chi riesce a superare la sindrome polmonare da hantavirus migliorano rapidamente e guariscono completamente entro 2-3 settimane. La diagnosi si basa sui test sierologici e sulla reazione a catena della trascrittasi-polimerasi inversa. In assenza di un vaccino autorizzato, la prevenzione si basa principalmente sul controllo dei roditori e sulla pulizia e disinfezione adeguata delle aree contaminata da escrementi di roditori.
Figura 1 Stato in cui versava la casa al momento del ritrovamento dei coniugi Hackman
La sindrome polmonare da hantavirus si verifica principalmente negli Stati Uniti d’America, in particolare negli Stati del sud-ovest in Sud America, Panama e Canada. Inizia come una sindrome simil-influenzale con insorgenza acuta di febbre, mialgie, cefalea e sintomi gastrointestinali e, in alcuni giorni, provoca edema polmonare acuto non cardiogeno e ipotensione. Proprio per via di questi sintomi, la moglie di Hackman fece delle ricerche in internet su condizioni mediche relative al Covid-19 e a sintomi come vertigini ed epistassi, non valutando la possibile presenza dell’hantavirus, la quale sarebbe stata plausibile proprio a causa dell’infestazione di ratti nella sua abitazione.
Il trattamento della sindrome polmonare di hantavirus è sintomatico e di supporto, deve essere effettuato l’ecocardiografia per escludere l’edema polmonare cardiogeno, e nei casi più gravi possono essere necessarie la ventilazione meccanica o l’ossigenazione meccanica extracorporea per salvare la vita del paziente.
Nella casa dei coniugi Hackman la situazione igienica era drasticamente precaria, infestata dai topi e completamente a soqquadro. La presenza di roditori sia vivi che morti, nidi, feci e urina lascia pensare che la pulizia dei luoghi non veniva effettuata a dovere e da tempo. Gli investigatori hanno segnalato anche la presenza di numerose trappole installate, segnale che l’infestazione era persistente e non recente.

La prevenzione della sindrome polmonare da hantavirus si basa principalmente sul controllo della popolazione di roditori e sulla corretta pulizia e ordine degli ambienti a rischio di infestazione. È importante ricordare che il virus può persistere nell’ambiente anche dopo l’allontanamento dei roditori, se le superfici contaminate non vengono adeguatamente sanificate, in quanto le particelle virali presenti nell’urina, nelle feci e nella saliva dei roditori, una volta essiccate, possono rimanere sospese nell’aria per molto tempo. Quando queste particelle vengono inalate, possono penetrare nel sistema respiratorio, portando all’infezione. Questo aspetto rende il rischio di infezione particolarmente elevato in ambienti chiusi e non ventilati. Per questo motivo, è fondamentale adottare misure igieniche efficaci nei luoghi potenzialmente esposti.
In conclusione, la prevenzione della sindrome polmonare da hantavirus si concentra su due aspetti principali: il corretto contenimento della popolazione di roditori e la sanificazione corretta degli ambienti contaminati. In ambienti rurali, dove il rischio di infestazione da roditori è maggiore, è fondamentale adottare misure preventive per evitare il contatto diretto con questi animali, come l’ordine e la pulizia dei luoghi e l’installazione di trappole ed erogatori, con un controllo costante dell’efficacia di questi mezzi fino alla risoluzione completa del problema, a seguito del quale va eseguita una sanificazione completa dei luoghi, per ridurre la possibilità che il virus permanga nell’ambiente. Informarsi tramite aziende specializzate in pest-proofing e agire tempestivamente non solo riduce il rischio di infezione, ma contribuisce anche a creare ambienti più sicuri e salubri.