Nel vasto regno degli insetti esistono creature che, a volte per la loro bellezza, altre volte per i loro nomi intriganti, catturano la nostra attenzione e ci invogliano ricercare maggiori informazioni su di loro. Uno di questi è l’Oxycarenus lavaterae, un piccolo insetto dall’aspetto affascinante e dal nome non proprio semplice, che merita di essere esaminato più da vicino.
L’Oxycarenus lavaterae fa parte della famiglia cosmopolita dei Pentatomomorfi, ordine Rhynchota Heteroptera, superfamiglia Lygaeoidea, la quale comprendente circa 150 specie distribuite in 23 generi, comunemente noti come cimici.
Si tratta di un piccolo insetto, con un corpo appiattito dalla lunghezza variabile tra i 3 e i 5 millimetri e una colorazione che varia dal marrone chiaro al rosso mattone, con macchie più scure sparse sul corpo. Una delle sue caratteristiche più riconoscibili è la presenza di due macchie bianche prominenti sulle ali anteriori.
Questi insetti sono diffusi in molte nazioni, tuttavia, è comune incontrarli nelle regioni mediterranee. Alcuni tendono a chiamarli cimici del tiglio, ma non è corretta come denominazione, perché possono essere trovati – oltre che sui tigli – anche su Malvacee (Ibisco, Altea, Lavatera) e pioppi arbustivi, piante che questa specie di insetto ama attaccare.
Oxycarenus lavaterae assediano i tronchi degli alberi durante la primavera e l’autunno, creando fastidiosi ammassi voluminosi dove svernano sotto la corteccia, senza danneggiare le piante ospiti. Si tratta di insetti fitofagi polifagi, che si nutrono dei semi di molte piante (soprattutto Malvacee, pioppi, platani e aceri), in alcuni casi causando danni importanti.
In autunno Oxycarenus lavaterae cercano rifugio nei tigli per trascorrere l’inverno inattivi, mentre in primavera si posano su piante spontanee, come Malvacee, pioppi ed altre alberature di medio e alto fusto. Gli adulti sessualmente immaturi, sia maschi che femmine, a partire dall’autunno convergono su determinate piante arboree manifestando, per tutto il periodo di svernamento, una cosiddetta gregarietà incoordinata, ovvero, pur mantenendosi in contatto per interattrazione, si muovono in modo indipendente. Il numero di individui svernanti su una stessa pianta può variare da poche decine fino a un milione.
Da marzo, gli adulti lasciano la pianta rifugio e, in piccoli gruppi, si spostano su Malvacee del genere Lavatera per alimentarsi. Dopo l’accoppiamento, la femmina depone le uova sulla parte inferiore delle foglie delle piante ospiti, da cui emergono le neanidi dopo circa una settimana: queste si nutrono succhiando la linfa attraverso il loro apparato boccale, e con le loro punture causano danni alle piante, tra cui necrosi fogliari, nanismo e affastellamento dei germogli, ma possono portare anche all’aborto dei fiori e dei semi. Lo sviluppo completo dell’insetto avviene in circa due mesi. Il ciclo riprende in autunno, quando gli adulti della seconda generazione, nati in settembre, si trasferiscono sui tigli e su altre piante arboree per svernare.
Sebbene l’Oxycarenus lavaterae possa causare danni alle Malvacee nutrendosi della loro linfa, generalmente non rappresenta una minaccia per la salute delle piante, perché l’entità delle alterazioni provocate con le punture di alimentazione non è tale da giustificare interventi fitosanitari.
l’Oxycarenus lavaterae è un piccolo insetto che, nonostante la sua modesta dimensione, porta con sé un fascino tutto suo: in generale non presenta un problema per la salute delle persone e non veicola malattie. Dal suo nome affascinante alla sua colorazione distintiva, questo insetto ci ricorda la bellezza e la complessità del mondo naturale che ci circonda e ci aiuta a comprendere meglio le delicate interazioni tra le specie e gli ecosistemi che condividiamo.