Come in tutte le storie che si rispettano, c’è chi li adora e chi li detesta. Parliamo degli uccelli, che, già dall’antichità, le loro piume, la leggerezza del volo, il canto e la presenza in natura hanno suscitato un interesse profondo, facendo di loro uno degli elementi più amati e utilizzati nelle arti figurative. Ma c’è un piccolo (e fastidioso) dettaglio: la loro presenza, in particolare quella dei piccioni, su molte persone può suscitare paura e scatenare una serie di malesseri, come tachicardia, nausea, sudorazione, fino a sfociare (nei casi più gravi) in un attacco di panico, un fenomeno che ha preso il nome di ornitofobia ed è molto più diffuso di quanto si pensi.
Ogni volta che si parla di allontanamento volatili, la mente vola direttamente al “povero piccione”. Ma attenzione, perché non sono solo loro a creare scompiglio: gabbiani reali, cornacchie, storni, corvi, gazze e persino i passeri hanno una loro parte in questo dramma urbano.
Il fascino per gli uccelli può essere interpretato come una risposta alla crescente disconnessione tra l’uomo e la natura, ma in realtà sono un bel cruccio per chi si occupa di disinfestazione. Inoltre, il loro “spettacolo” non è certo poetico, perché parliamo di danni economici e d’immagine, malattie e sporcizia. Con l’espansione delle aree urbanizzate e la riduzione degli spazi naturali, gli uccelli, in particolare i piccioni, trovano sempre più spesso il loro rifugio nei centri urbani, dove causano danni agli edifici che compromettono il decoro della città.
Un aspetto molto serio da considerare è che la presenza di piccioni, nelle vicinanze delle abitazioni, può comportare gravi rischi per la salute. Questi rischi non derivano solo dalla moltitudine di batteri e funghi presenti nei loro escrementi, ma anche dai parassiti che infestano il loro piumaggio, come Argas reflexus, meglio conosciuta come zecca dei piccioni. Si tratta di un ectoparassita che si nutre del sangue di molte specie di uccelli, e che frequentemente causa gravi infestazioni già a livello dei nidi. Oltre ad essere particolarmente infestanti, questo parassita può generare seri problemi di salubrità negli ambienti abitati dall’uomo, poiché può essere veicolo di patogeni e, nel caso delle punture di Argas reflexus, rappresentano un alto rischio anafilattico, anche grave, a causa delle tossine che vengono immesse nel sangue dell’ospite. Per ridurre questi rischi, è fondamentale adottare misure preventive, come l’eliminazione dei nidi, l’installazione di dissuasori per piccioni e interventi di pulizia accurata delle superfici contaminate dagli escrementi.
Il mindset del disinfestatore presume che bisogna vedere il bicchiere mezzo pieno di fronte a un problema, per trasformarlo in opportunità. E così in anni di studi, prove e aggiustamenti, si fa spazio quell’esperienza necessaria alla gestione efficace degli uccelli infestanti.
Le tecniche per il controllo dei volatili sono tante e molto spesso è necessario prevedere l’azione di più sistemi contemporaneamente, al fine di rendere l’intervento efficace e duraturo.
I metodi ecologici sono tra i più utilizzati e prevedono l’installazione di barriere per far desistere i volatili dall’insediarsi in luoghi sensibili, come tetti, cornicioni, camini e spazi vuoti tra gli edifici. In questo caso, si prediligono dissuasori meccanici come reti di protezione, spuntoni in acciaio o gel ottico (come Bird Free), i quali sono completamente cruelty-free e impediscono agli uccelli di sostare nelle loro vicinanze.
Altrettanto efficaci, ma un po’ meno utilizzati, perché non particolarmente graditi dall’uomo, sono i dissuasori acustici, che emettono uno suono che emula uno scoppio simile ad uno sparo.
Un buon dissuasore non deve essere solo efficace, ma soprattutto deve rispettare delle regole precise, in quanto la legge italiana prevede che gli interventi sugli uccelli debbano essere:
- Non invasivi: devono rendere difficile per gli uccelli trovare un posto dove sostare, senza catturarli o ferirli;
- Non tossici: i materiali utilizzati devono essere sicuri per gli uccelli e per gli altri animali, senza alcun rischio per l’ambiente;
- Non nocivi: devono evitare ogni tipo di sofferenza inutile per gli uccelli;
- Reversibili e discreti: devono essere facilmente rimovibili, senza compromettere l’estetica del luogo o dell’edificio su cui sono installati;
- Selettivi: devono essere specifici per la specie che si vuole allontanare, evitando danni ad altre specie protette o fauna locale.
In conclusione, la convivenza tra uomo e uccelli nelle aree urbane è un tema complesso che, se da un lato affascina per la bellezza e il simbolismo che gli uccelli portano con sé, dall’altro comporta inevitabili sfide pratiche e sanitarie. Mentre alcune persone continuano a vedere il volo di un piccione come un segno di libertà o di grazia, altri non possono fare a meno di controllare dove si va a posare, temendone il disturbo o i possibili rischi per la salute umana. In un contesto sempre più urbanizzato, gli uccelli, purtroppo, hanno trovato “casa” nelle nostre città, ma le soluzioni per gestire questa realtà sono molteplici e, fortunatamente, sempre più rispettose sia per gli esseri umani che per gli stessi volatili, i quali vengono allontanati, dissuasi, disabituati, ma mai uccisi.
La tecnologia e la ricerca nel campo della disinfestazione offrono metodi sempre più sofisticati e non invasivi, che permettono di proteggere gli edifici e garantire la sicurezza pubblica senza recare danno agli animali. Alla fine, la sfida non è solo quella di trovare l’equilibrio tra il benessere umano e quello animale, ma anche di riconoscere che la città, proprio come la natura, è un ecosistema in cui ogni specie ha il suo ruolo: la presenza degli uccelli ci ricorda che siamo tutti parte di un mondo più grande da rispettare e proteggere.