I Tabanidi, meglio conosciuti come Tafani, sono degli insetti appartenenti all’ordine dei Ditteri, a cui appartengono anche mosche, mosconi e zanzare, che si distinguono per la presenza di due sole ali anteriori. Il tafano è riconoscibile dal suo corpo tozzo e ricoperto da peluria, molto simile a quello di una mosca, dalla livrea bruno-grigiastra, con un capo grande e occhi molto sviluppati di colore tendente al verde. Le femmine sono ematofaghe e succhiano il sangue dei mammiferi, il cui apporto proteico è necessario alla produzione delle uova, mentre i maschi si nutrono di succhi vegetali e nettare, non essendo in grado di pungere a causa delle mandibole non funzionali. I tafani sono insetti diurni e le femmine mordono generalmente nelle ore più calde della giornata.
Il tafano è un parassita infestante presente in tutto il mondo, che si stabilisce ovunque ci siano siti caldi e soleggiati, spesso vicino all’acqua e occasionalmente in prossimità di rifiuti o sostanze organiche in decomposizione. Pur preferendo la campagna alla città, si possono trovare anche sulle spiagge tra la vegetazione bassa o in montagna nelle zone di pascolo vicino a specchi d’acqua.
Il tafano è tristemente noto per il suo morso assai doloroso, causato dal particolare apparato boccale atto a lacerare la pelle per poi succhiarne il sangue. Durante il morso, inietta delle sostanze anticoagulanti per mantenere il sangue fluido, mentre nella saliva sono presenti sostanze irritanti responsabili della reazione locale cutanea, caratterizzata da rossore e dalla formazione di un pomfo nella sede del morso. In rari casi, il morso può provocare reazioni di tipo allergico. In ogni caso, se si viene punti è consigliabile pulire e disinfettare la zona e, se si verifica gonfiore, consultare un medico ed eventualmente applicare una pomata per alleviare l’irritazione e il dolore.
Il tafano passa attraverso una fase di sviluppo completo, che comprende uova, larve, pupe e adulti. Svolge un’unica generazione l’anno e lo svernamento avviene allo stadio di larva. Durante l’estate le femmine depongono le uova sulle piante erbacee, incollandole a gruppi su di una superficie verticale. Il periodo di incubazione delle uova è di circa 5/8 giorni, dopo i quali si schiudono ed escono le larve, le cui caratteristiche sono di essere apode e microcefale, ma soprattutto carnivore e predatrici, perché si nutrono delle uova o delle larve di altri insetti. Le larve hanno habitat terrestre, in ambienti umidi in prossimità di corsi o specchi d’acqua.
I tafani presentano un’intensa attività morfogenetica: lo sviluppo postembrionale si svolge, secondo la specie, in 1-2 anni e passa attraverso 5-11 stadi larvali. Lo stadio di pupa è unico, e avviene tra primavera e inizio estate, quando la larva raggiunge la maturità e si sposta in un substrato asciutto, dove completa il ciclo di sviluppo all’interno di una camera sotterranea. Lo sfarfallamento avviene all’inizio dell’estate, periodo in cui le femmine iniziano a spostarsi e a mordere persone e animali.
A differenza delle pupe, la vita di un tafano adulto ha una durata relativamente breve, che può andare da un paio di settimane a due mesi, a seconda della specie, periodo in cui le femmine depongono le uova.
Sebbene i tafani non siano considerati vettori primari di malattie per gli esseri umani, possono trasmetterne alcune agli animali, come la tripanosomiasi equina africana, la anaplasmosi bovina e, in rari casi, la leishmaniosi. Tuttavia, è importante notare che le malattie trasmesse dai tafani sono relativamente rare rispetto ad altri vettori come zanzare, zecche o mosche.
Nonostante i tafani siano spesso associati a fastidi per le persone e gli animali, è interessante notare che sono abili volatori, silenziosi e veloci, in grado di raggiungere velocità fino a 30 km/h e avvicinarsi alle loro vittime senza essere percepiti. I tafani individuano le loro prede attraverso segnali visivi e olfattivi, attratti da movimenti, forme e colori vivaci, nonché da odori, grazie agli organi sensoriali altamente sviluppati, come gli occhi composti e le antenne sensibili al calore, al movimento e a sostanze chimiche presenti nell’ambiente. Un tratto distintivo di questi insetti è il loro comportamento aggressivo quando cercano di nutrirsi, con la capacità di inseguire attivamente le loro vittime.
I tafani vengono associati ad ambienti esterni, ma non vivono in sciami e presentano un carattere particolarmente territoriale, pertanto nel loro caso non si può parlare di una vera e propria infestazione. La maggiore diffusione di tafani si può trovare in luoghi ad alta vocazione zootecnica, pieni quindi di potenziali vittime dei loro morsi.
Nonostante possano essere insetti fastidiosi per gli animali e gli esseri umani, l’impatto dei tafani nell’ecosistema è complesso e variegato, con numerosi vantaggi associati alla loro presenza. Svolgono un ruolo importante nell’ambiente, contribuendo alla polinizzazione delle piante, processo nel quale trasferiscono il polline da un fiore all’altro, facilitando la fecondazione delle essenze e la produzione di semi. Inoltre, durante la fase larvale, alcuni tafani si nutrono di detriti organici, processo che aiuta nella decomposizione e nel riciclaggio dei nutrienti nell’ambiente. A loro volta contribuiscono all’alimentazione per altre specie diventando fonte di cibo per molti altri organismi nell’ecosistema, come uccelli, pipistrelli, insetti predatori e ragni, contribuendo alla loro dieta e al loro equilibrio ecologico.