È ben noto che le formiche entrino nelle nostre case perché attratte dai cibi: le briciole sul pavimento possono diventare in breve tempo motivo di un’invasione dell’abitazione e, sul più bello che credi di essertene librato, ritornano, talvolta ancor più numerose di prima.
Esistono diverse specie di formiche: si tratta di una vasta famiglia di insetti imenotteri, chiamata Formicidae, che comprende circa 15.700 specie, delle quali in Italia ne sono presenti 244 appartenenti a 43 generi, e ben 34 specie sono considerate endemiche, ovvero esclusive del territorio del nostro Paese. Le prime formiche apparvero sulla terra circa 140/168 milioni di anni fa, evolvendosi dalle vespe solitarie, conquistando passo dopo passo ogni angolo del mondo: questo può farci capire meglio la loro grande resistenza ed adattabilità, tanto da essere considerati gli insetti striscianti più evoluti in termini di resistenza fisica ed organizzazione sociale.
Come disse il famoso biologo statunitense Edward Osborne Wilson “Una formica, da sola, non è una formica”, difatti vivono in colonie, nelle quali vige una netta divisione in caste dove ogni mansione è improntata sul principio dell’efficienza:
- la regina sta al vertice e ha il compito di depositare le uova, garantendo la sopravvivenza del formicaio;
- i maschi servono all’accoppiamento;
- le operaie si occupano della costruzione e della pulizia del formicaio, procacciano il cibo, nutrono le larve e – al bisogno – le difendono;
- i soldati sono addetti alla difesa della colonia.
Sebbene siano sinonimo di piccolezza, ne esistono di varie dimensioni, che possono andare dai 2/3 mm delle operaie di Linepithema humile, fino ai 6 cm della regina della specie Dorylus. Sono in grado di mettere in atto delle strategie complesse di difesa e sopravvivenza grazie alle loro antenne, con cui toccano ciò che incontrano lungo la strada e percepiscono i feromoni, tanto che una formica operaia senza antenne è destinata a morire a breve, mentre le altre hanno un’aspettativa di vita media di 1/2 anni, che in alcuni specie può arrivare ai 5 anni.
La regina svolge un ruolo chiave all’interno della colonia, perché tramite lei si innesca un ciclo complesso che coinvolge ogni casta: il compito della regina è quello di deporre le uova, le quali si sviluppano e passano allo stadio successivo di larva. Le formiche adulte hanno una conformità del corpo che non permette loro di ingerire cibo solido (lo stomaco si trova al di sotto della vita che è sottilissima), mentre le larve sì, così le operaie portano il cibo al formicaio, dove le larve lo ingeriscono e lo digeriscono per loro, rilasciando poi un liquido nutriente per le formiche adulte. In questo modo senza la regina che depone le uova, che diventano larve, le quali trasformano il cibo da solido a liquido per gli esemplari adulti, non si innesca quel ciclo vitale delle formiche, le quali, non potendo nutrirsi a sufficienza, morirebbero.
In Italia sono quattro le specie più diffuse e che si possono trovare con maggior facilità nelle abitazioni: Lasius niger, Crematogaster scutellaris, Formica fusca e Camponotus vagus.
Lasius niger, meglio nota come formica nera dei giardini, è una specie molto comune in Europa e diffusa in tutta Italia, estremamente adattabile ai diversi ambienti e maestra di sopravvivenza, tanto da modificare il proprio habitat in base alle esigenze. Questa specie è di dimensioni ridotte (la regina misura circa 7/8 mm, mentre le operaie 4/5 mm), è di colore bruno-nero ed il corpo è ricoperto di sottilissimi peli argentei, presenta delle antenne piegate in avanti, zampe lunghe e sottili e un apparato boccale caratterizzato da 6 “denti” sporgenti. Questa specie è nota per essere altamente infestante nelle abitazioni, soprattutto negli ambienti situati al piano terra in corrispondenza di giardini. La formica nera dei giardini nidifica a terra o nelle crepe delle mura esterne, nelle intercapedini delle pareti domestiche, nelle screpolature dei marciapiedi e sono note per scavare cunicoli tra le parti lignee degli edifici o tra i pannelli termoisolanti di pareti e solai compromettendone la stabilità e la sicurezza. Si tratta di una specie non aggressiva, ma decisamente territoriale e intollerante verso le altre formiche, e sciama indicativamente da giugno ad agosto.
La Crematogaster scutellaris o formica acrobata è una specie comune nel bacino del Mediterraneo, in Italia è endemica, mentre in Europa centrale e settentrionale è stata introdotta tramite il commercio del legname. Sono formiche di piccole dimensioni (la regina misura circa 7/8 mm, mentre le operaie 4/5 mm) con una testa ovoidale di colore rossastro, contrastante con il resto del corpo che è invece nerastro. La formica acrobata popola un’ampia varietà di microhabitat, ma predilige le zone relativamente calde e poco umide, come i tronchi e le cortecce di alberi, il legno morto e le travi delle abitazioni. Nidifica anche negli infissi delle case, nei tetti e nelle fessure dei muri, dove crea il nido e una fitta rete di cunicoli erodendo le strutture lignee e i materiali di coibentazione, tanto che è questa caratteristica a rendere la specie particolarmente dannosa e infestante. La fondazione della colonia “madre” è indipendente dalle altre colonie dette satelliti, quest’ultime si distaccano dalla colonia madre e solitamente sono la causa delle infestazioni.
Se disturbata o minacciata reagisce inarcando l’addome dove è presente un pungiglione, dal quale secerne un liquido che risulta repellente per la gran parte delle altre specie di formiche. Per la sua spiccata attitudine predatoria, la Crematogaster scutellaris è oggetto di studio come possibile strumento di lotta biologica contro la processionaria del pino (Thaumetopoea pityocampa). Sciama in autunno, tra settembre e ottobre.
La Formica (Serviformica) fusca o formica nera europea è tra le specie più comuni in Italia, dove è considerata endemica, ma si trova anche in una serie di territori che vanno dal Portogallo al Giappone alla Scandinavia. Si tratta di una formica dal corpo colore nero lucido di dimensioni medio/grandi, con la regina che misura circa 10/12 mm e le operaie 4/8 mm. Si differenzia grazie alla sua grande rapidità di movimenti e dal comportamento generalmente timido e poco aggressivo nei confronti dell’uomo. A differenza della maggioranza delle specie di formica che sono monoginiche, la Formica fusca è una specie poliginica facoltativa, ovvero le colonie possono ospitare più regine fecondate. I nidi di questa formica si possono trovare nei ceppi di alberi morti, soprattutto in zone boschive di recente abbattimento, o sotto pietre e sassi, o fra le crepe dei marciapiedi. Sciama in estate tra giugno e luglio.
La Camponotus vagus o formica carpentiere, definibile anche formica gigante per i suoi standard che raggiungono dimensioni che vanno dai 16 ai 18 mm nelle regine, ai 14 mm nelle operaie maggiori. Sono formiche dall’aspetto straordinario, molto territoriale, e dalla notevole struttura sociale, dove le dimensioni delle operaie si differenziano di molto, tanto da dividerle in minori, medie e maggiori: le operaie minori e medie ricoprono tutti i ruoli, invece le operaie maggiori sono adibite alle attività di caccia, difesa e scavo, tanto che il loro morso nell’uomo può incidere la pelle. L’elemento che maggiormente le contraddistingue è il colore nero opaco del corpo, il quale è ricoperto da una peluria addominale di colore chiaro. Viene chiamata formica carpentiere perché nidifica solitamente nei tronchi d’albero, nel legno secco o marcio dove scava profonde gallerie che seguono i punti deboli della struttura. Le colonie sono poco numerose e contano poche migliaia di individui, ma sono solite a compiere azioni di disturbo e attacchi ai danni delle colonie limitrofe. Sciama indicativamente da fine marzo a giugno.
In conclusione, la straordinaria capacità di adattamento e l’organizzazione sociale complessa rendono le formiche insetti affascinanti e incredibilmente resilienti, ma anche fondamentali negli ecosistemi e nella biodiversità del nostro territorio. Tuttavia, la loro presenza nelle nostre abitazioni può diventare un problema, specialmente quando colonie numerose e aggressive invadono gli spazi domestici. Per prevenire infestazioni, è importante mantenere un ambiente pulito, sigillare crepe e fessure, e utilizzare metodi professionali di controllo quando necessario.