Parliamo di mosche e automaticamente scatta una sorta di sensazione di disturbo: il loro ronzare ed il loro continuo svolazzare addosso alle persone è tra le cose più fastidiose che la natura ci abbia “donato”, a peggiorare il tutto il fatto che sono tra gli insetti più numerosi e diffusi, nonostante la loro breve vita (circa quattro settimane).
Mosca è il nome comune con il quale si indica genericamente un insetto dell’ordine dei Ditteri (Diptera), termine che deriva dal greco antico e che significa letteralmente“due ali”. Il nome è legato al loro comportamento, perché quando volano utilizzano un solo paio di ali, mentre l’altro serve a regolare il volo e ad informare gli altri insetti sulla loro posizione.
La femmina della mosca comune (Musca domestica) depone le uova per circa 5-6 volte nel corso della sua vita, in numero di 120-150 elementi per volta, nelle feci o in sostanze organiche in putrefazione. Per fortuna, si tratta di un insetto fastidioso, ma con una bassa importanza dal punto di vista sanitario: sebbene sia in grado di veicolare microrganismi patogeni e batteri (come salmonellosi, enterobatteri o protozoi), zanzare e zecche sono decisamente più pericolose.
Una mosca domestica ha cinque occhi, che nel loro insieme coprono la visuale a 360°; inoltre, sono sette volte più veloci dell’uomo ad elaborare le immagini (è come se vedessero tutto al rallentatore), motivo per cui sono difficili da catturare.
Le mosche si nutrono principalmente di sostante liquide e zuccherine, che succhiano tramite il labellum (una sorta di proboscide che termina con una ventosa), dalla quale all’occorrenza fanno uscire una sostanza simile alla saliva, utilizzata per ammorbidire i cibi solidi. Le zampette, invece, servono ad assaggiare gli alimenti, mentre il loro ripetuto sfregamentoserve per pulirle e liberarne i recettori (sensilli), così da recepire meglio le caratteristiche delle superfici su cui andranno a camminare in seguito. Vanno ghiotte di avanzi di cibo (frutta e verdura), ma soprattutto di scarti animali, come escrementi e carne avariata. Grazie ai loro gusti (discutibili!), le mosche sono insetti importantissimi per l’equilibrio di interi ecosistemi, perché garantiscono lo smaltimento di grandi quantità di materiale biologico, divorando cibi avariati, sterco e carcasse.
Se osserviamo i loro comportamenti in generale, le mosche sono attratte dalla luce e scappano dal buio, allo stesso modo amano il caldo e soffrono il freddo, pertanto la prima azione domestica da compiere per prevenirle è utilizzare le zanzariere (il metodo più ecologico ed efficace per tenerle lontane), è altresì utile tenere le luci spente e accendere il condizionatore (ovviamente in estate). Per i negozi e i pubblici esercizi è consigliabile azionare le barriere d’aria agli ingressi, in quanto le mosche non si approccerebbero mai ad attraversare una lama d’aria.
In molte situazioni, però, questo tipo di accorgimenti non bastano o non sono applicabili, quindi diventa necessario l’utilizzo di trappole.
Per gli interni – soprattutto per le aree di preparazione degli alimenti di ristoranti, supermercati, panifici, pescherie, macellerie e simili – è consigliata l’installazione di trappole a luce UV con piastre collanti: si tratta di lampade LED UV monofacciali ad alta efficienza energetica, costruite in metallo (alluminio o acciaio inox) con dei neon a LED che attraggono le mosche (alcuni modelli offrono un’attrazione a 360°), i quali nascondono delle piastre collanti dove l’insetto si attacca. I vantaggi di questo sistema sono il bassissimo impatto ambientale (con zero contenuto di mercurio, ma soprattutto perché non c’è alcuna dispersione di prodotti chimici), la copertura di aree vaste che vanno dai 70 ai 440 m2, il suo essere inodore e visivamente poco impattante. Da evitare le trappole elettriche che “friggono” l’insetto, perché parte dell’animale può disperdersi nell’ambiente e quindi contaminare i locali, soprattutto in luoghi come ristoranti o ospedali.
Per gli esterni l’ideale è la trappola ecologica “a sacchetto”, costituita da una busta in plastica con all’interno un attrattivo alimentare costituito da farine ed aromi esclusivamente vegetali con basi di feromoni, nella quale le mosche una volta entrate non riescono più ad uscire. Questo tipo di trappola è consigliato in ambienti esterni civili, industriali e zootecnici, come serre, stalle, frutteti, canili, ma anche campeggi, agriturismi, ecc. Il suo vantaggio principale è la totale assenza di insetticidi e quindi il suo bassissimo impatto ambientale. L’uso di questa trappola è consigliato solo all’esterno a causa del cattivo odore prodotto dall’esca.
La prevenzione è sempre il primo passo, soprattutto perché le mosche sono insetti molto resistenti e con il tempo i prodotti chimici usati in modo non misurato potrebbero diventare inefficaci. Il corretto e tempestivo smaltimento dei rifiuti e la pulizia degli ambienti aiutano a prevenire possibili problemi legati a questo insetto, successivamente ci si affida all’installazione di trappole per esterni o di quelle a luce UV con piastre collanti, che aiutano a monitorare l’infestazione. Solo nei casi più estremi ci si si avvale della chimica, con l’impiego di prodotti sicuri autorizzati dal Ministero della Salute, che colpiscono la mosca nei suoi diversi stadi di crescita.