Nel mese di giugno, il team di E-Pestcontrol ha installato una serie di trappole a feromoni su delle alberature del litorale di Cavallino Treporti. A prima vista, queste trappole sembrano lanterne verdi appese ai rami più bassi, ma osservandole più da vicino si nota che sono composte da due parti sovrapposte che formano un imbuto, il quale intrappola gli insetti target maschi, prevenendone la proliferazione. Questo metodo è ecologico, efficace e rispettoso dell’ambiente, poiché utilizza una copia sintetica dei feromoni naturali che le femmine secernono per attirare gli esemplari maschi, i quali non hanno effetti collaterali diretti sull’ambiente circostante se usata correttamente
Queste trappole sono state realizzate principalmente per contrastare la riproduzione di Lepidotteri come la processionaria del Pino (Thaumetopoea Pityocampa), il rodilegno giallo (Zeuzera Pyrina) e il rodilegno rosso (Cossus Cossus).
La Thaumetopoea Pityocampa è un lepidottero defogliatore, deve il suo nome alle larve che durante la primavera si spostano formando delle lunghe file indiane, le quali richiamano il moto di una processione. Della processionaria del pino ne avevamo già parlato in un precedente articolo, spiegando bene le sue abitudini e la sua pericolosità per le persone e gli animali: i peli che ne ricoprono il corpo sono altamente urticanti, soprattutto nel periodo che coincide con l’apertura del nido, pertanto la loro inalazione può provocare serie irritazioni alle vie respiratorie, soprattutto nei soggetti allergici. La processionaria si nutre degli aghi degli alberi del genere Pinus provocando serie danni, che possono comportare la defoliazione fino all’indebolimento dell’esemplare.
Il rodilegno giallo (Zeuzera Pyrina) e quello rosso (Cossus Cossus) sono, invece, lepidotteri xilofagi entrambi appartenenti alla Famiglia dei Cossidae. I nomi si rifanno al colore delle larve, le quali si sviluppano nei rami degli alberi nutrendosi del legno, tanto che la loro attività trofica provoca il deperimento, il disseccamento e la rottura soprattutto dei rami giovani.
Zeuzera pyrina è un lepidottero di medie dimensioni con apertura alare di 40-50 mm. Le femmine sono più grandi dei maschi e differiscono anche per la forma delle antenne: filiforme nelle femmine e bipennate nei maschi. L’esemplare adulto si presenta come una farfalla bianca con puntini blu scuro, il torace ricoperto da una folta peluria simile al velluto, l’addome è scuro e di forma allungata. Allo stadio di larva si caratterizza per giallo intenso e la testa nera. La larva matura può raggiungere i 50-60 mm di lunghezza e presenta un apparato masticatore ben visibile per favorire l’attività trofica sulle parti lignee. Le uova sono gialle, tonde e del dimetro di circa 1mm, che diventano arancio solo a maturazione. La crisalide è grigiastra.
Il Cossus Cossus si presenta come una farfalla dall’apertura alare di 70-100 mm, il cui corpo è robusto e di colore grigiastro e ricoperto di peli. Le larve mature sono lunghe circa 80-100 mm e presentano un dorso colore rosso scuro, con il ventre giallastro e la testa scura. Le uova presentano un diametro di circa 1-1,5 e sono di colore marrone o rosso, e vengono deposte nel ritidoma dell’albero, generalmente alla base: da qui le larve iniziano la loro attività trofica a danno delle piante, scavando profonde gallerie nel tronco e nelle branche, le quali portano ad un progressivo indebolimento e quindi un deperimento della pianta.
Il rodilegno giallo e quello rosso presentano un ciclo biologico molto simile, composto da quattro fasi: uovo, larva, pupa e adulto. La differenza principale è che il ciclo del primo (Zeuzera pyrina) può durare 1 o 2 anni, mentre quello del Cossus Cossus dura 2 o 3 anni. Generalmente il rodilegno rosso trascorre tutto il 2° anno allo stadio larvale, scavando gallerie nel legno, quindi lo sfarfallamento avviene nell’estate del 3° anno, dopo un incrisalidamento avvenuto negli strati più esterni della galleria o nel terreno alla base della pianta colpita. In alcune situazioni (per ovideposizioni tardive o climi più freddi) sfarfalla nella primavera/estate del 4° anno solare, compiendo una generazione ogni 3 anni.
Le trappole a feromoni sono utili nel periodo dello sfarfallamento: le femmine adulte rilasciano feromoni per attirare i maschi per l’accoppiamento, le trappole contengono una sostanza chimica che imita questi feromoni, così i maschi, attratti dall’odore, vengono intrappolati in queste strutture, impedendo loro di accoppiarsi e contribuendo a ridurre la popolazione complessiva.
Se le larve di rodilegno scavano gallerie in piante giovani o rami piccoli, si possono notare protuberanze o rigonfiamenti causati dalla reazione dei tessuti della pianta. L’interno di queste gallerie viene mantenuto pulito dalle larve stesse, che espellono all’esterno i residui di legno e gli escrementi sotto forma di un fluido rosso-brunastro: questo è un chiaro segnale della presenza del rodilegno, visibile anche da lontano, specialmente se la corteccia è chiara. Le profonde ferite causate dalle gallerie possono diventare un punto di ingresso per funghi patogeni, agenti di cancro e di carie, o altri parassiti come i Sesiidi, che sfruttano i fori per deporre le uova e dare inizio al ciclo vitale di nuovi insetti xilofagi. Queste “infezioni miste” possono danneggiare gravemente la pianta, rendendola fragile a causa della quantità di legno rimosso dalle larve, fino a provocarne la morte.
L’uso di trappole a feromoni ha diversi vantaggi:
- Monitoraggio: Permettono di rilevare la presenza del parassita e di stimarne la densità di popolazione.
- Controllo: Riducendo la quantità di maschi disponibili per l’accoppiamento, si può diminuire la popolazione futura del parassita.
Nella gestione del verde ornamentale, il monitoraggio e il controllo tramite trappole a feromoni costituisce una strategia integrata ed efficace per mantenere le popolazioni di rodilegno e processionaria al di sotto del livello di danno economico e ambientale. Questo approccio ecocompatibile e a basso impatto è fondamentale per la gestione sostenibile dei parassiti.
Le trappole a feromoni sessuali sono utilizzate per la cattura massale dei maschi adulti, impedendo così l’accoppiamento, la riproduzione e la deposizione delle uova. Nei casi eccezionali, dove la gestione con le misure precedentemente descritte risulta difficile e in aree frequentate dalla popolazione, è possibile ricorrere alla lotta chimica, da eseguirsi esclusivamente mediante endoterapia con prodotti registrati per salvaguardare la salute del verde ornamentale e della fauna che lo vive.